Son Çikis (2018)

Il film è ambientato nella nuova Istanbul, una massiccia giungla di cemento che si nutre di caos e ipocrisia. Il protagonista Tahsin (Deniz Celiloglu) è un architetto soffocato proprio dalla sua quotidianità in questa città. Una notte incontra una vecchia amica, Siren, una donna trasformata che ora vive sulla costa meridionale incontaminata della Turchia, dove si dedica all’agricoltura biologica. Ne rimane incantato e decide di lasciare la sua città e seguire il “richiamo della sirena”. “L’ultima uscita”, come dice il titolo del film, per andarsene e cambiare finalmente vita. Così prepara la valigia, saluta arrabbiato al lavoro e si dirige verso l’aeroporto. Ma la città è un labirinto di case e uomini che gli impediscono la fuga.


O Labirinto o dedalo
“Quanto al punto esatto del labirinto in cui ti trovi, […] discende dalla definizione di labirinto. Tu sei appena partito, quasi arrivato, totalmente sviato, bene orientato. Non puoi non arrivare, anche se di fatto non arrivi. Per tanto è inutile accelerare; se acceleri veramente […] può darsi che non arrivi mai. Il labirinto è permaloso, stizzoso, intrattabile.” (Giorgio Manganelli, Dall’inferno)
“Chi si perde in un labirinto dovrà rendersi conto che nessuno, neppure un dio o una creatura Altra, è in grado di comprendere il dedalo nella sua totalità… In questo senso la casa di Davidson è un esempio perfetto. Per via della configurazione in continuo mutamento, qualsiasi via d’uscita è singola e applicabile soltanto a chi si trova in quel particolare corridoio in quel preciso momento. Ogni soluzione quindi è necessariamente personale.” (Mark Z. Danielewski, Casa di foglie)